01 Set EFFICACIA DI UN BUNDLE PER LA PREVENZIONE DELLE SEPSI ASSOCIATE A CATETERI VENOSI CENTRALI AD INSERZIONE BRACHIALE ( PICC)
Sara Lardo
ABSTRACT – Introduzione. I cateteri venosi rappresentano un elemento essenziale della moderna pratica assistenziale e il loro uso è in costante aumento. Una delle più rilevanti novità degli ultimi anni in tale settore è rappresentata dai cateteri venosi centrali ad inserzione brachiale, i cosiddetti PICC (Peripherally Inserted Central Catheters). Essi presentano, rispetto ai cateteri venosi centrali a breve termine non tunnellizzati, numerosi vantaggi, tra cui un rischio assai basso di complicanze meccaniche e, soprattutto, infettive. Relativamente alle complicanze infettive (CRBSI, sepsi catetere – correlate), attualmente diversi organismi internazionali indicano come obiettivo delle strategie di prevenzione il raggiungimento del più basso numero possibile di CRBSI o, meglio ancora, il loro azzeramento. Le linee guida più recenti ed autorevoli (CDC del 2011) indicano come strumento particolarmente efficace per raggiungere tale risultato i “Bundles”. Il Bundle è un insieme di raccomandazioni (generalmente da 3 a 6) desunte dalle linee guida internazionali, che, se applicate simultaneamente, da tutti gli operatori per ogni singolo paziente in ogni circostanza, manifestano una sinergia che garantisce il miglior outcome possibile in un determinato ambito.
Pazienti e Metodi. Presso la Clinica delle Malattie Infettive di questa Università, è stato effettuato uno studio per verificare l’efficacia di un Bundle di raccomandazioni elaborato in maniera originale per la prevenzione delle sepsi catetere – correlate in pazienti portatori di PICC. Lo studio condotto è stato prospettico, di tipo caso-controllo ed ha avuto la durata di 12 mesi.
Sono stati inclusi come casi tutti i pazienti ricoverati presso la Clinica delle Malattie Infettive nel periodo dello studio in cui, sulla base delle necessità cliniche, è stato impiantato un PICC. L’impianto e la successiva gestione sono stati effettuati secondo un Bundle originale di sei raccomandazioni.
Come controlli, invece, sono stati inclusi pazienti ricoverati in altri Reparti del Policlinico (ad eccezione dei Reparti di Terapia Intensiva) in cui, sulla base delle necessità cliniche, è stato impiantato un PICC. L’impianto è stato effettuato con la stessa tecnica e le stesse modalità utilizzati per i casi. La gestione, invece, è stata effettuata in maniera non controllata, secondo le modalità proprie di ciascuna Unità Operativa. Il Bundle di raccomandazioni oggetto dello studio prevedeva: 1. Igiene delle mani e massime precauzioni di barriera al momento dell’impianto; 2. Impianto ecoguidato del catetere; 3.
Utilizzo di clorexidina al 2% per l’antisepsi cutanea al momento dell’inserzione nonché per l’antisepsi continua o discontinua dell’exit site; 4. Utilizzo di “Sutureless Devices” per il fissaggio e la stabilizzazione del catetere; 5. Utilizzo di medicazioni semipermeabili trasparenti per la protezione del sito di emergenza del catetere; 6. Rimozione immediata del catetere non più necessario.
Risultati. Sono stati inclusi nello studio 120 casi e 360 controlli. I due gruppi dello studio sono risultati omogenei per criteri epidemiologici (età, sesso, fattori di rischio per lo sviluppo di sepsi catetere correlate come neoplasie, stato di immunodepressione o nutrizione parenterale). Analogamente, sovrapponibili sono state le caratteristiche cliniche, sia per indicazioni all’impianto del PICC che per score di comorbidità (Charlson Comorbidity Index) e per durata totale dei giorni di cateterizzazione.
Nel gruppo dei casi in cui è stato applicato il Bundle oggetto dello studio non si è verificato nessun episodio di sepsi catetere correlata.
Nel gruppo dei controlli, si sono verificate 14 sepsi con un’incidenza di 2.66 ogni 1000 giorni di vita catetere.
Conclusioni. I risultati dello studio hanno dimostrato l’efficacia del Bundle elaborato per la prevenzione delle CRBSI nei pazienti portatori di PICC.
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