Il ruolo del patogeno nell’endocardite infettiva

Stefania Chiappetta

Introduzione ed Obiettivi: l’endocardite infettiva rimane un’entità fondamentale all’interno delle Malattie Infettive. Obiettivo primario è raccogliere un registro dei casi di endocardite infettiva (IE) nell’Ospedale San Raffaele. Obiettivo secondario è valutare la differenza nell’outcome fra i casi di endocardite infettiva ad emocolture negative e positive.
Materiali e metodi: studio retrospettivo monocentrico che arruolava i pazienti (pz) dimessi dalle Malattie Infettive con diagnosi di IE alla Scheda di Dimissione Ospedaliera tra il 01/01/2010 ed il 31/12/2015. Esclusi i pz con infezione localizzata su device intracardiaci non valvolari e con endocardite non infettiva. La raccolta dati si è basata sui criteri dello Studio Italiano sulle Endocarditi (SEI).
Risultati: 115 pz arruolati, le cui caratteristiche alla baseline sono riassunte in Tabella 1. In 41 pz le emocolture sono risultate negative (35.7%) ed in 74 (64.3%) positive. I patogeni isolati sono stati: Stafiloccocchi (28.7%), Streptococchi (18.3%), Enterococchi (12.2%) e altro (5%). Tra il gruppo ad emocolture positive e negative, non si sono registrate differenze significative né alla baseline né al termine della terapia.
Conclusioni: dai dati raccolti è emersa la difficoltà a porre la diagnosi eziologica di endocardite infettiva. A prescindere dal corretto isolamento, l’outcome dei pz analizzati è stato paragonabile grazie al precoce sospetto diagnostico ed all’efficacia dell’iter diagnostico-terapeutico.

Simone Agnello
annascotti@mattioli1885.com
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