Sicurezza elettrocardiologica di regimi ad azione diretta anti-HCV basati su sofosbuvir in una coorte di soggetti HIV/HCV co-infetti.

Roberto Rossotti

Introduzione. Sofosbuvir (SOF) è generalmente ben tollerato, ma sono state pubblicate segnalazioni di tossicità durante la co-somministrazione con amiodarone per eventi cardiologici gravi con fisiopatologia non chiarita. Alcuni farmaci come ATV e RPV, hanno un noto effetto di cardiotossicità in termini di allungamento dell’intervallo QTc. Questo studio ha analizzato il QTc in corso di trattamento con regimi basati su SOF in base ai differenti regimi antiretrovirali, al grado di fibrosi epatica e al concomitante farmaco DAA.
Metodi. Il QTc è stato valutato in pazienti trattati con regimi basati su SOF al baseline, dopo una e quattro settimane di terapia e al termine del trattamento.
Risultati. 58 HIV/HCV co-infetti sono stati trattati con differenti regimi basati su SOF; il 76% era cirrotico. Tutti i pazienti erano in trattamento con regimi HAART: 12% di essi stavano assumendo RPV e 24% ATV.
Nell’analisi complessiva, l’intervallo QTc non si è modificato significativamente e l’assunzione di ATV o RPV e di differenti regimi DAA non ha mostrato alcun effetto. Stratificando secondo la fibrosi, si è osservato un incremento significativo dell’intervallo QTc alla settimana 4.
Discussione. Questo lavoro ha dimostrato un incremento dell’intervallo QTc dal baseline alla settimana 4: tale aumento è risultato significativo solo nei cirrotici. I regimi basati su SOF possono necessitare di un monitoraggio elettrocardiografico nei pazienti cirrotici indipendentemente dal regime HAART impostato.

Simone Agnello
annascotti@mattioli1885.com
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