RITARDO DIAGNOSTICO DELL’ENDOCARDITE INFETTIVA: ANALISI RETROSPETTIVA CONDOTTA PRESSO L’AOU “S. GIOVANNI DI DIO E RUGGI D’ARAGONA” (SA).

Introduzione: Nonostante il perfezionamento delle tecniche diagnostiche sussiste un’alta percentuale di ritardo nella diagnosi di Endocardite Infettiva, gravato da complicanze e mortalità.
Obiettivo: valutare ritardo diagnostico di EI e connessi fattori favorenti per ridurre tale bias.
Materiali e Metodi: Studio retrospettivo osservazionale condotto dal 1/01/2013 al 30/05/2017 presso l’AOU S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona (SA). 111 pazienti con EI arruolati. Analisi statistica condotta con il software IBM SPSS versione 23 per Mac.
Risultati: 111 pazienti, 68 di sesso maschile (61,3% del totale). E’ emersa correlazione significativa tra lag time e diagnosi di EI sostenuta da S. Aureus (coeff. B 23.71, R2 0,037, P < 0.05) e inversa tra lag time e diagnosi di EI da S. di gruppo D (B -144.87, R2 0,091, P = 0.001) e da Candida spp. (B – 47.01, R2 0,037, P < 0.05).
Ritardare la diagnosi di + 15 giorni dall’insorgenza dei sintomi aumenta di 3.7 volte il rischio di decesso (OR 3.75; IC95% 1.29-10.93; P < 0.05). L’infezione su valvola protesica è un FR per outcome sfavorevole: il rischio di decesso aumenta di 3.4 volte (OR 3.4; IC95% 1.21-9.59; P < 0.05).
Conclusioni: E’ necessario migliorare la qualità e la tempistica della diagnosi di EI con un approccio multidisciplinare per la creazione di un percorso diagnostico-gestionale virtuoso dell’EI, mediante la creazione di un Endocarditis Team dedicato.

Anna Maria Spera
annamariaspera@hotmail.it
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