SEPSI DA KLEBSIELLA PNEUMONIE RESISTENTE AI CARBAPENEMI PRODUTTRICE DI CARBAPENEMASI: EPIDEMIOLOGIA, CARATTERISTICHE CLINICHE E MICROBIOLOGICHE DI UN’ INFEZIONE DI DIFFICILE GESTIONE IN UN NOSOCOMIO AD ALTA ENDEMIA.

Abbiamo condotto uno studio retrospettivo per valutare la mortalità a 30 giorni nei pazienti che hanno sviluppato una sepsi da Klebsiella pneumoniae produttrice di carbapenemasi (KPC-Kp) nel periodo compreso tra febbraio 2011 e dicembre 2015 ricoverati presso l’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Umberto I di Ancona.
Sono stati individuati 112 casi di sepsi da KPC-Kp. A 30 giorni dall’insorgenza della sepsi 39 pazienti sono deceduti (35%). Nel 59% dei casi i ceppi isolati presentavano resistenza alla colistina senza differenze tra i due gruppi.
Le variabili indipendentemente associate alla mortalità a 30 giorni erano: Apache score II ≥15 (OR 12.26 [CI 95% 3.653-41.146], p<0.001), la presenza di shock settico (OR 6.45 [CI 95% 2.20-19.37], p = 0.001), l’aver effettuato una terapia immunosoppressiva nei 30 giorni che hanno preceduto la sepsi (OR 4.363 [CI 95% 1.20-15.85] p = 0.025), il non avere effettuato una terapia antibiotica di associazione che comprendesse almeno due farmaci attivi (OR 5.06 [CI 95% 1.38-18.54], (p = 0.014).
Nel nostro studio la sepsi da KPC-Kp ha mostrato un tasso di mortalità del 35%, e un tasso di resistenza alla colistina sorprendentemente alto (59%). Come precedentemente riportato in letteratura, l’Apache II≥15 e lo shock settico sono fattori predittivi di mortalità a 30 giorni, mentre il non aver effettuato almeno 2 farmaci attivi è associato ad una maggior mortalità.

lucia brescini
luciabrescini@gmail.com
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