Opzioni di trattamento nel genotipo 3

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  • #8144
    Marcello Trizzino
    Partecipante

    Nel corso degli anni, si è sempre parlato di pazienti cosiddetti “difficili” (hard-to-treat) per i quali i tassi di cura erano decisamente bassi. E’ indubbiamente interessante, nell’era dei DAA, come i pazienti con genotipo 1 siano diventati i pazienti “facili” e in pazienti con genotipo 3 oggi abbiamo ereditato l’appellativo di “difficili”. Ciononostante, non tutti i pazienti con genotipo 3 hanno bassi tassi di SVR. Ad esempio, un paziente non cirrotico trattato con SOF + DAC per 12 settimane ha mostrato percentuali > 95% di SVR nello studio ALLY-3. Personalmente, ritengo che il paziente cirrotico con genotipo 3 richieda un momento di riflessione nella scelta del trattamento. Quale trattamento migliore per questi pazienti? Un’opzione è quella di PegIFN+Rbv, così come riportato dallo studio BOSON. Imho ritengo difficile poter proporre un regime con IFN nel 2016. L’altra opzione sarebbe SOF + DAC + Rbv, ma per quanto tempo? Le ultime linee guida raccomandano le 24 settimane nel paziente gt3 cirrotico. Ponendo il caso di un paziente con una cirrosi avanzata, trombocitopenico e anemico, come gestire 24 settimane di ribavirina? Vorrei sapere il vostro parere in merito.

    #8145
    Giuseppe Bruno
    Partecipante

    Ciao Marcello
    Grazie x il topic, molto interessante.
    I pazienti con cirrosi epatica con genotipo 3 rappresentano indubbiamente i “nuovi” pazienti difficili da trattare. La durata della terapia con SOF+ DCV è indubbiamente di 24 settimane e l’impiego della Ribavirina è importante. Tuttavia in alcuni pazienti la RBV può risultare di difficile gestione, ad esempio nei pazienti con una forma avanzata di cirrosi, laddove paradossalmente la RBV può avere un ruolo aggiuntivo. Nella mia esperienza clinica, la RBV può anche non essere aggiunta se il regime è di 24 weeks spt se il paziente è naive, anziano e con concrete ragioni di possibile tossicità da RBV. Laddove però non vi siano controindicazioni palesi (considerando che i pz con genotipo 3 sono spesso ex tossico-dipendenti con età relativamente più bassa rispetto agli altri pz HCV+),la RBV l’aggiungerei anche con una dose più bassa (es. 800 mg/die).
    Interessante invece è l’opzione SOF+DAC nel genotipo 2, senza la RBV,nei paz intolleranti alla RBV.

    #8171
    Laura Nicolini
    Partecipante

    Ciao,
    penso che nel paziente con cirrosi avanzata la ribavirina sia molto importante, soprattutto perché ad oggi le opzioni terapeutiche nel genotipo 3 sono limitate e in caso di fallimento l’unica alternativa IFN-free sarebbe sofosbuvir/velpatasvir. Proporre oggi IFN in prima linea in Italia mi sembra anacronistico, ma è comunque da considerare in pazienti con coinfezione HBV/HDV visto che è l’unica possibilità terapeutica disponibile per virus Delta e in casi selezionati (ad es. ho utilizzato pegIFN+RBV+SOF in un pz con Waldenstrom).
    L’opzione SOF/DAC in GT2 senza RBV è molto interessante per profilo di efficacia e sicurezza. Avete visto il dato sui genotipi ricombinanti 1b/2 presentato a EASL quest’anno?

    #8174
    Sefora Castelletti
    Partecipante

    Ciao a tutti! Concordo pienamente con le vostre riflessioni sul genotipo 3 paziente cirrotico. C’è un bello studio francese su tassi SVR del cirrotico 3, che assume dac+ sof per 24 settimane senza ribavirina, che dimostra come si possano ottenere ottimi tassi di guarigione, paragonabili all’associazione con riba. Questo conferma l’annosa questione se utilizzare o meno la ribavirina e a quali dosaggi. Nella mia pratica clinica ato usando dac+sof senza riba nei cirrotici con ottimi risultati

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