In occasione della conferenza tenutasi a Durban la scorsa settimana, Norbert Bray ha presentato i dati di ASTRAL-5, il trial di fase 3 sui soggetti co-infetti HIV-HCV che valuta la co-formulazione pangenotipica contenente l’inibitore della polimerasi NS5B sofosbuvir e la seconda generazione di inibitori NS5A velpatasvir. Di recente tale formulazione è stata approvata dall’FDA e rilasciata in commercio col nome di Epclusa.
Nello studio ASTRAL-5 sono stati arruolati 106 soggetti co-infetti HIV-HCV. Il genotipo maggiormente rappresentato era il gt 1a (62%), seguito da 1b (11%), 2 (10%), 3 (11%), e 4 (5%). Ancora una volta quello che va sicuramente notato è il tasso di soggetti cirrotici inclusi nello studio, che si attesta ad un 18% di soggetti con cirrosi compensata. Tutti i pazienti erano in terapia antiretrovirale stabile da almeno 8 settimane con viremia HIV non rilevabile e media di CD4+ di 600 cellule per mmc.
I risultati sono senz’altro confortanti (c’era qualche dubbio?), con una percentuale di SVR12 del 95% (101/106), un risultato simile agli studi dei mono-infetti. Le percentuali di SVR12 variavano dal 92% per i genotipi 1b e 3, fino al 95% per il genotipo 1a, e 100% per i genotipi 2 e 4. A livello di tollerabilità, questo nuovo regime pan-genotipico non si discosta di molto rispetto al fratello tutt’ora in uso, mostrando un’elevata tollerabilità. Un’analisi è stata condotta per quanto riguarda i possibili effetti sulla funzionalità renale in pazienti che assumevano tenofovir, tuttavia non vi sono state alterazioni significative della clearance della creatinina.
Di seguito il link dell’abstract presentato all’AIDS 2016 di Durban:
http://programme.aids2016.org/Abstract/Abstract/708