Ritengo che ad oggi sia ampiamente dimostrata l’efficacia del trattamento con i farmaci antiretrovirali nel prevenire la trasmissione dell’HIV. I casi trattati infatti vedono il rischio di trasmissione sessuale di HIV al partner ridotto di almeno il 96%. Dunque parliamo di risultati eccellenti, almeno nella trasmissione eterosessuale, in soggetti che comunque sono aviremici. Tant’è vero che le linee guida britanniche non raccomandano alcuna PEP dopo rapporto sessuali non protetti con soggetti stabilmente virosoppressi. Personalmente ritengo che il vero obiettivo per ridurre la trasmissione di HIV sia la diagnosi e il trattamento di tutti i casi HIV positivi. Per quanto riguarda la PrEP, bisogna capire come giungere alla popolazione a rischio, magari con l’istituzione di un centro di riferimento che invii agli infettivologi. E chiaramente il follow-up di questi soggetti in profilassi per monitorare l’aderenza, ma anche una sieroconversione che implicherebbe una selezione di virus resistenti. Mi chiedo inoltre sia necessario profilassare i partner sierodiscordanti di pazienti virosoppressi, e a tal proposito vi linko un lavoro interessante (http://goo.gl/JQc9As).